Il mondo della tecnologia è spesso diviso fra apocalittici e integrati, per utilizzare una terminologia resa nota da Umberto Eco per parlare della cultura di massa. Portiamo sguardi sul tema che sono, sovente, o apertamente apologetici o smaccatamente critici, il che non aiuta certo lo sviluppo di punti di vista diversi. Esistono, per nostra fortuna, prodotti letterari, cinematografici, e televisivi che portano una ventata di comicità e uno sguardo umoristico e disincantato sul mondo della tecnologia digitale, senza per questo rinunciare a veridicità e accuratezza. È il caso di due produzioni recenti e legate, come vedremo, da una sorprendente continuità. Stiamo parlando delle serie TV Silicon Valley, prodotta dall’americana HBO, e del romanzo fantascientifico Quality Land (2019) dell’autore tedesco Marc Uwe-Kling, tradotto in italiano nel 2020. Andiamo a scoprire perché questi titoli meritano attenzione.

Risate fantascientifiche
Quality Land è il titolo di un recente e fortunato romanzo di Marc Uwe-Kling, musicista, comico, e artista tedesco laureatosi in filosofia presso la Freie Universität di Berlino. Nel mondo – neanche poi così tanto fantascientifico – raccontato in Quality Land, gli individui rinunciano felicemente alla propria libertà, e gli equilibri socio-economici di un intero paese vengono affidati alle logiche di un algoritmo. Peter, che è il protagonista del romanzo e di mestiere fa il rottamatore di robot, un giorno riceve un pacco recapitato da un drone intelligente inviato da TheShop, azienda che domina il mercato online. Il pacco contiene un vibratore rosa a forma di delfino che però Peter, ne è strasicuro, non ha mai ordinato. Dato l’equivoco, a Peter non resta che riportare il pacco al rivenditore; ma, come ripetono un po’ tutti a TheShop, la restituzione non è possibile, poiché ciò andrebbe contro il sistema. E il sistema, a Quality Land, non sbaglia mai.
Sembra quasi una scena di Black Mirror (acclamata serie TV che indaga le possibili derive della tecnologia digitale) se non fosse per l’imbarazzante sex toy, e la situazione vagamente grottesca, poco consoni alla serie. Cambiamo lettura, allora. Siamo forse di fronte a una trama che vira verso la commedia, la satira, e l’umorismo? Commedia e umorismo – ce lo dicono Pirandello, Bergson, Freud –, vengono generati quando, all’interno di una data situazione, appaiono elementi dissonanti che le fanno prendere una piega inattesa. La pista della comicità, dunque, funziona. E come in ogni buona opera di fantascienza, anche in Quality Land dietro la facciata futuristica si intravedono dinamiche, tendenze e squilibri che sono tipici dei nostri tempi. Fra robot che si candidano alle presidenziali, social media che intralciano la vita sentimentale dei protagonisti, e una politica sovranista che riprende i populismi attuali, il romanzo di Uwe-Kling è tutto un crescendo di avventure che viaggiano costantemente sul doppio binario della fantascienza e dell’umorismo.
E, come se ciò non bastasse, Uwe-Kling non disdegna una strizzata d’occhio alla nota dicotomia fra apocalittici e integrati. Del libro esistono infatti due versioni, una per ottimisti e l’altra per pessimisti, come rivela anche il colore della copertina (più sgargiante per gli ottimisti, più sobria per i pessimisti), così come alcune parti inserzionistiche a margine di un testo che però, di fatto, rimane invariato per entrambe le varianti. E sempre sulla copertina risalta il commento «molto divertente e terrificante» firmato da Mike Judge. Parole che, indubbiamente, colgono l’unicità del romanzo. E Mike Judge, come vedremo, è in ottima posizione per fare un simile commento.

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