di Simona Magnini

Cosa hanno in comune un’adolescente ancora acerba, un pescatore di trent’anni e una bambinetta di poche primavere in un’estate sulle rive del lago Lemano?

L’Amour du Monde di Jenna Hasse esplora la nascita della loro amicizia improbabile sulla carta, ma plausibile sullo schermo. La quattordicenne Margaux (Clarissa Moussa) si trova controvoglia a fare uno stage in un campo estivo per pochi bambini a seguito di quella che si immagina essere la separazione tra i suoi genitori, deve ripetere l’anno a scuola e in più alloggia in albergo con un padre forse altrettanto adolescente e alle prese con una passionale storia con l’affascinante Carole (Mélanie Doutey). Juliette (Esin Demircan) è una bambina di forse sette anni che ha perso la mamma da poco e che il padre trascura. Lei, per ripicca, fugge in continuazione per la disperazione degli educatori del campo estivo. Joël (Marc Oosterhoff), poi, è un ragazzo tornato a casa da molto lontano perché da appena un mese ha perso la madre e per il momento sta dando una mano come pescatore sul Lemano: in Indonesia ha lasciato il suo lavoro da subacqueo e una storia d’amore finita male, ma ha ancora negli occhi il desiderio di questo altrove esotico che, si capisce, funge da antidoto al suo malessere.

Una delicata commedia intimistica su tre individui male assortiti alla ricerca delle figure di riferimento nella loro vita (e di sé stessi) tenuta insieme da una Margaux teneramente dinoccolata «a cui ho dato, ma soprattutto che molto ha dato a me», sorride la giovane attrice in una serie di riflessioni a margine della proiezione al Festival di Locarno 76.

Godibile la fotografia del lago di Ginevra e delle sue rive fruscianti, e la simbologia degli aironi appollaiati tutt’intorno come le tre anime erranti della leggenda indonesiana narrata dall’intenso Joël (le rispettive madri?).

 

L’amour du Monde di Jenna Hasse è presentato nella sezione Panorama Suisse al Festival di Locarno 76.