La ricerca del Sacro Graal. La Pantera delle Nevi, in fondo, è anche questo. Il bellissimo documentario ambientato sull’altopiano tibetano (un habitat selvaggio e governato dagli animali), ti fa sentire un esploratore. E infatti il fotografo naturalista Vincent Munier e l’autore Sylvain Tesson sono alla ricerca di questo misterioso e mitico animale; uno dei più grandi e rari felini che la fauna terrestre abbia mai conosciuto.

Come ogni percorso anche questo è una ricerca e un’analisi: del mondo che ci circonda, ma soprattutto di quello che siamo davvero. Un viaggio accompagnato dalla splendida e suggestiva musica di Warren Ellis accompagnato da Nick Cave.

E poi ci sono le immagini. Quelle da vedere, assolutamente, sul grande schermo. Quelle che non ti lasciano mai guardare il telefonino per capire quanto manca alla fine della proiezione. Molte sono in controluce e mostrano paesaggi e animali. E soprattutto la polvere che si alza verso il cielo e la neve che ammanta le pianure e le montagne tibetane.

Ma c’è anche la calma e la pazienza: degli animali e degli esploratori. Una tranquillità squarciata da qualche lampo improvviso: la corsa degli animali per sfuggire ai predatori, qualche bizza della meteo o le parole sussurrate dei due ricercatori.

Attraverso la piccola attrezzatura tecnica a loro disposizione, i due riescono a condividere con lo spettatore la sensazione di un’esplorazione d’altri tempi dove non conta più né il tempo né lo spazio, ma solo il percorso.

La scelta del doppiaggio in italiano è affidata alla voce di Paolo Cognetti, un esperto della natura e apprezzato autore de Le otto montagne.

Il film è stato oggetto di una proiezione speciale al Festival di Cannes 2021 e ha vinto, quale miglior documentario, un César ai premi francesi.