La 55esima edizione delle Giornate di Soletta, terminate ieri, ha attirato nelle sale 66’000 persone. Rispetto al 2019, l’aumento di spettatori è stato di oltre 1000 unità. «Sono molto contenta di questo bilancio», ha commentato Anita Hugi, direttrice dell’evento. Solo nel 2015, quando con 68’000 entrate fu stabilito un nuovo record, l’affluenza è stata superiore.
Il tasso di occupazione delle sale è stato del 70,5%. Constatando il crescente interesse suscitato dal cinema in Svizzera, la direttrice ha anche puntualizzato che, a causa di lavori di ristrutturazione, quest’anno il numero di posti a sedere era inferiore rispetto al passato.
I due film che si sono assicurati i premi principali del festival sono A la recherche de l’homme à la camera (Prix de Soleure) della tunisina Boutheyna Bouslama e Baghdad in my Shadow (Prix du Public) dello svizzero-iracheno Samir. In totale, i lavori proiettati tra il 22 e il 29 gennaio su nove schermi sono stati 179.
Boutheyna Bouslama ha studiato arti visive e cinema presso HEAD, la Haute Ecole d ‘Art et de Design, a Ginevra. Scaduto il permesso di soggiorno valido per studiare in Svizzera, ha dovuto lasciare il paese e da allora vive ad Istanbul. Dotato di 60.000 franchi, il premio della giuria viene offerto dal Fondo “Premio Soletta”, nonché dal Cantone e dalla Città di Soletta. L’importo è ripartito equamente tra il regista e la società di produzione. In Search of the Man in Camera è una coproduzione della società di produzione con sede a Ginevra Close Up Films.