Sono meritate le statuette per i due attori protagonisti. L’inglese Olivia Colman ha vinto per la sua interpretazione ne La favorita. Un’attrice che si è specializzata negli anni nei ruoli da Regina come lo dimostrano le sue performance in The Crown, fu un’altra regina in A Royal Weekend e appunto questa nel film di Lanthimos (con lui aveva lavorato anche in The Lobster), che le è valso l’Oscar. Bravissima nel mostrare la famelicità sessuale della regina Anna grazie a espressioni facciali che il regista è riuscito a valorizzare in modo efficace. Molto emozionata sul palco la Colman è comunque riuscita a ringraziare le coprotagoniste Stone e Weitz e il regista e poi ha detto: “Non succederà di nuovo: godiamocelo”. Da gran signora ha poi reso omaggio a un’altra grande protagonista del cinema mondiale: Glenn Close che come lei era in lizza per la statuetta, ma che per la settima volta non è riuscita a vincerla. Un’ultima annotazione: la Colman ha vinto quale attrice protagonista, anche se forse non era l’attrice principale del film. La favorita era l’attrice principale: ma in quel caso avrebbero dovuto nominare le altre due visto che si dividono la scena in modo equo. La nomination probabilmente ha premiato la sua presenza costante durante le oltre due ore di pellicola.

Altrettanto meritato è il premio a Rami Malek per la sua interpretazione di Freddie Mercury. A prescindere dal giudizio sul film lui è davvero bravo a vestire i panni del frontman dei Queen. Durante la premiazione, dopo aver ringraziato i Queen per l’eredità lasciata, ha voluto ricordare il padre e ha dichiarato di essere molto vicino alla storia di Mercury: anche lui, figlio di emigranti. “Mai come oggi abbiamo bisogno di storie come questa”. Una capacità, la sua, di adattarsi a quel ruolo, piuttosto rara e che probabilmente gli è stata più facile anche da questo retaggio comune. Da notare che Malek aveva già vinto un Golden Globe, un BAFTA e un premio ai SAG Awards, assegnati dal sindacato degli attori.