L’immaginario di Wes Anderson è sempre originale, colorato e surreale. Anzi, questa volta fantascientifico perché ci mette pure un extraterrestre.

Siamo negli Stati Uniti degli anni 50, in un piccolo villaggio all’interno di un deserto che ricorda quello texano. Un luogo celebre per il cratere provocato da un meteorite e per il suo osservatorio astronomico. Un luogo popolato da astronomi, curiosi e militari.

Un weekend cinque ragazzi superdotati vengono accolti con le loro famiglie nel paese per presentare le loro creazioni scientifiche.

Questo è solo l’inizio di una trama che è più complessa e variegata, ma che si riesce a seguire molto bene grazie alla consueta precisione di scrittura di Wes Anderson e ai tableau (come nel cinema muto) che dividono il film in più parti.

Il suo tocco è immediatamente riconoscibile dai colori pastello, dalle scenografie da film muto e da dialoghi serrati ed evocativi come erano quelli nei film americani degli anni 50.

Anche la costruzione della scena è tipicamente sua. Con brevi travelling laterali, cambi di prospettiva di 180 gradi e soprattutto la camera fissa che inquadra l’azione. Anderson è un purista anche in questo.

A livello tematico siamo dentro un periodo storico particolare: pochi anni prima gli USA avevano usato la bomba atomica in Giappone e a pochi chilometri di distanza dal piccolo villaggio osserviamo degli esperimenti nucleari che si ripetono con una certa frequenza. La critica è chiara e si moltiplica con la rappresentazione caricaturale dei militari.

A scompigliare le carte arriva appunto l’extraterrestre e da quel momento la vicenda prende una piega diversa.

Wes Anderson, come suo solito, usa una miriade di attori, anche per una breve particina, tra i quali Jason Schwartzman, Scarlett Johansson, Tom Hanks, Jeffrey Wright, Tilda Swinton, Bryan Cranston, Edward Norton e Adrien Brody per non citarne che alcuni. Piccoli grandi ruoli al servizio di un cineasta che continua a creare film a suo modo. Una maniera unica e riconoscibile che può piacere o meno, ma che a Cannes ha diversi estimatori.