Numeri importanti quelli dello Zurich Film Festival (ZFF). Infatti gli spettatori sono stati 130mila che hanno potuto vedere i 150 film proiettati durante la rassegna di cui ben 52 in prima europea. Star come Jessica Chastain, Ethan Hawke, Mads Mikkelsen e Diane Kruger hanno accompagnato le varie proiezioni e hanno solcato il tappeto verde di quest’ultima edizione che si è conclusa ieri sera con la cerimonia di chiusura.

È stato assegnato al regista turco Selman Nacar, per la pellicola Hesitation Wound, l’Occhio d’oro. Premiati pure Hollywoodgate dell’egiziano Ibrahim Nash’at, girato in Afghanistan, e il documentario sull’invasione russa in Ucraina In the Rearview, del polacco Maciek Hamela.

Citato in un comunicato, il direttore artistico della kermesse, Christian Jungen, ha parlato di film “al passo con i tempi” che raccontano “dure realtà” in Turchia, Afghanistan e Ucraina. L’Occhio d’oro, premio dotato di 25’000 franchi, è stato attribuito in tre categorie diverse (lungometraggi, focus e documentari).

Nella sezione lungometraggi, dove hanno concorso produzioni da tutto il mondo, la giuria presieduta dall’olandese Anton Corbijn ha insignito del riconoscimento Hesitation Wound, per aver presentato con “umorismo” una critica della società religiosa turca. Particolarmente acclamata la performance dell’attrice Tülin Özen, definita “magnifica”.

Nella categoria “Focus”, dedicata a lavori provenienti da Germania, Austria e Svizzera, si è imposto Hollywoodgate, un prodotto americano e tedesco. Nash’at ha seguito due capi dei talebani per un anno, dopo che gli americani e i loro alleati hanno lasciato l’Afghanistan. Menzione speciale per il cineasta ginevrino Maxime Rappaz e il suo Laissez-moi.

Infine, nella sezione riservata ai documentari, l’Occhio d’oro è andato a In the Rearview. Secondo la giuria, il film di Hamela racconta gli eccessi sfrenati della guerra con uno stile “minimalista e insistente”.

Nelle foto di Paolo Tosi proponiamo alcuni dei momenti più belli di questi ultimi giorni della manifestazione zurighese.