Iniziamo col dire che questo è il film europeo più caro della storia con i suoi 177 milioni di euro. Di gran lunga più caro di Asterix alle Olimpiadi, il film che deteneva questo particolare record (113 milioni). Valerian e la città dei mille pianeti è uno di quei kolossal che possono far la fortuna di un regista e di una casa di produzione oppure farla finire in un burrone. Per dovere di cronaca, occorre tuttavia segnalare che i primi segnali arrivati da oltreoceano (dove è già uscito nelle sale) purtroppo non sono molto positivi. Sia la critica sia il pubblico lo hanno accolto in modo piuttosto tiepido e gli incassi non sono stati, finora, quelli sperati e auspicati.
Besson è il regista europeo che più di altri è riuscito a lavorare a Hollywood e con attori del calibro di Robert De Niro e Michelle Pfeiffer.
Ma veniamo al cast che vede protagonista la supermodella inglese Cara Delevingne e un’altra star come Rihanna. Ad accompagnarle Dane DeHaan (The Amazing Spider-Man 2), Clive Owen (Closer) ed Ethan Hawke (Boyhood). Nomi che già fanno capire come sia stato speso buona parte del budget e che nell’intenzione dei produttori dovrebbero fungere da calamita sia per i più giovani sia per chi, invece, ha qualche anno in più sulle spalle.
Questa, in estrema sintesi, la trama. Siamo nel 2740, Valerian e Laureline sono agenti speciali incaricati dal governo di mantenere l’ordine nell’universo. Ricevono un ordine prioritario e si imbarcano per una missione nella città intergalattica: Alpha. Una metropoli la cui popolazione è composta da migliaia di specie diverse provenienti da tutti e quattro gli angoli dell’universo. I 17 milioni di abitanti di Alpha hanno unito i loro talenti, le loro tecnologie e le loro risorse per migliorare le condizioni di vita di tutti. Sfortunatamente c’è qualcuno che non persegue gli stessi obiettivi e Alpha è diventata una città sotto l’attacco di un nemico sconosciuto. Per questo i nostri eroi dovranno combattere contro il tempo per trovare l’origine del male e fermarlo prima che sia troppo tardi.