La sezione Moving Ahead prosegue la propria programmazione con due film fortemente legati al montaggio e all’uso della parola per innescare l’immaginazione.
Si tratta del cortometraggio Color-blind del cineasta Ben Russell che, portando avanti una filosofia di fare cinema in controtendenza rispetto ai canoni del documentario, presenta un’opera che studia e insegue i ritratti di Gaugin fra la Polinesia francese e la Bretagna.
Grazie al ritmo del montaggio, dei suoni e grazie anche alla scelta di fondere più linguaggi insieme (documentario di esplorazione, interviste, linguaggio da videoclip), scava nella memoria degli abitanti fra tradizioni ed esperienze traumatiche.
La seconda proiezione è firmata Emmanuel Grimaud e Arnaud Deshayes. Siamo a Calcutta, dove assistiamo, da un close-up a un altro, a sedute di ipnoterapia condotte da una terapeuta indiana che, grazie a questo metodo, scava nelle vite passate di alcune persone, entrando in quel Black Hole che dà il titolo al film.
Affrontando paure ancestrali ed arcaiche e seguendo un gruppo di persone alla ricerca degli spiriti rimasti intrappolati in alcune zone in cui i fatti accaduti restano nella memoria della gente, il film permette allo spettatore di creare le proprie immagini seguendo la traccia delle parole ascoltate, dando vita forse così un differente modo di fare cinema.