The New Boy è uno splendido film. Warwick Thornton è un regista australiano che sa il fatto suo e lo ha dimostrato anche nella sezione Un certain regard con una pellicola prodotta e recitata da Cate Blanchett. La prima domanda da fare è perché non è stata inserita nel concorso principale? Ah, giusto, per far spazio a quella robaccia americana che si intitola Black Flies, interpretato da una delle star meno amate sulla Croisette: Sean Penn.

Ma lasciamo perdere e torniamo a The New Boy, accolto con una meritatissima standing ovation alla fine della proiezione.

Ambientato nell’Australia degli anni ’40, il film è la storia di un orfano aborigeno di nove anni che arriva nel cuore della notte in un remoto monastero, gestito da una suora particolare (Blanchett). Un arrivo che sconvolge i sottili equilibri di quel mondo e della fede cattolica.

La fotografia è davvero notevole con immagini delle pianure australiane che non si vedevano da anni. Ma soprattutto sono immagini montate con ragione e logica, dove ogni fotogramma ha un senso all’interno della scena e della storia. Così come non lasciano indifferenti le note di Nick Cave e Warren Ellis che sottolineano alcuni passaggi importanti della vicenda.

Anche la scrittura, la sceneggiatura, è solida e per nulla banale con piccoli grandi eventi che la portano avanti senza mai annoiare. Certo, il conflitto è quello classico tra il moderno e l’antico, tra la religione e la magia e tra il normale e l’anormale. Ma il tutto viene portato avanti in modo elegante, raffinato e con la classe della sua protagonista e produttrice.

Nota di merito al giovanissimo Aswan Reid che praticamente senza parlare riesce a dare sostanza e consistenza a un personaggio complesso e allo stesso tempo semplice: un vero e proprio supereroe.