Qual è il mondo che vedono le giovani generazioni? Quali i temi che li toccano più da vicino? Possiamo pensare che la globalizzazione abbia reso omogenee anche le visioni dei ragazzi che vivono in paesi o addirittura continenti diversi? Prendendo spunto dal Locarno Festival vi propongo un giro attorno al mondo seguendo il racconto dei giovani registi che hanno animato la sezione Pardi di Domani di quest’ultima edizione del Festival e che hanno scelto il tema del sesso per parlare dei problemi che affliggono la nostra società.

Vivere la sessualità con piena consapevolezza e libertà, cercare di esorcizzare una visione comune a molti ragazzi e ragazze, ovvero quella della perfezione, soprattutto fisica, che proprio il mondo dell’immagine ha contribuito a creare. Emilie Blichfeldt, regista svedese, ci racconta il dramma di non sentirsi a proprio agio con sé stessi e le difficoltà relazionali che questo disagio concorre ad alimentare. Come si può dunque parlarne con gli adolescenti, con coloro che sono i primi a vivere sulla pelle questo problema? Spezzando il tabù. Sara, la protagonista del film Saras intime betroelser, discute amabilmente con la propria vulva. È lei a darle coraggio, a spingerla a rompere gli indugi e lanciarsi verso una vita più libera e leggera. Una vagina antropomorfa che rivendica il diritto di dire la sua, ricordando che anche il piacere sessuale ha la sua ragion d’essere.

Il sesso e la sessualità sono centrali anche nel cortometraggio della svedese Anette Sidor con il suo Fuck You. La sessualità per rivendicare l’uguaglianza di genere. Alice, la protagonista di questo corto, ruba uno strap-on dildo in un sexy shop e lo trasforma in un arma con la quale sfidare il fidanzato. Lo incalza spingendolo a dire che cosa pensa davvero delle ragazze di fronte a tutta la comitiva di amici. Un gioco di potere al contrario, quello messo in scena tra Alice e Johannes, nel quale è la ragazza a utilizzare il finto pene come simbolo di superiorità, fino a spingere il fidanzato a inginocchiarsi di fronte a lei… un altro tabù è rotto.

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