Che cosa guardiamo, quando guardiamo? Il critico d’arte inglese John Berger, scomparso di recente a novantun anni, diceva che «anche se non è detto che si guardi la natura come faceva Cézanne, tuttavia, di fronte al mare o a un tramonto, a un semplice albero o a una cascata, ci si accorge che si sta guardando qualcosa che non coincide con ciò che si ha davanti agli occhi, che va oltre». Parlando proprio di Cézanne, l’autore svizzero Charles Ramuz commentava la sua capacità di raggiungere la profondità artistica senza muoversi da casa: «Altri si sono spinti fino in Oceania; lui ha trovato l’Oceania nel suo cuore». L’immobilità di Cézanne nasconde un movimento interno che ne ha fatto un precursore, un esploratore di vie artistiche prima di lui poco battute. La capacità di osservare, infatti, diventa veramente creativa quando si sviluppa in un gesto, quando segue un itinerario artistico ed esistenziale.
C’è una storia in cui si riassumono tutti questi aspetti: ed è la novella Boule de suif (1880) di Guy de Maupassant, a cui si ispirò l’autore americano Ernest Haycox per scrivere il racconto Stagecoach to Lordsburg (1937). A sua volta, il regista John Ford si ispirò a Haycox per creare Stagecoach (1939), in italiano Ombre rosse. Come scrive Attilio Brilli, «il film di Ford è un brandello della grande letteratura europea dell’Ottocento esposto al sole e al vento delle praterie».
La storia di Maupassant è ambientata nella Normandia del 1870, durante la guerra franco-prussiana, e racconta di dieci persone in fuga da Rouen su una diligenza diretta a Dieppe. Le prime righe comunicano un senso di fine e, nello stesso tempo di urgenza. «Per giorni e giorni, i resti dell’esercito in rotta attraversarono la città. Non erano soldati, ma orde sbandate. Gli uomini, con la barba lunga e sporca, le uniformi a brandelli, camminavano con passo stanco, senza bandiera, senza capi. […] I prussiani – si diceva – stavano per entrare a Rouen.» Haycox riprende l’idea del viaggio in diligenza in una zona pericolosa. «In quella regione non ancora riconosciuta come stato dell’Unione, era uno degli anni in cui i segnali di fumo apache si alzavano dalle cime delle montagne rocciose, e più di un ranch era ridotto ormai ad un quadrato di cenere annerita che si stendeva sul terreno. La partenza della diligenza da Tonto segnava l’inizio di un’avventura dall’incerto lieto fine…»

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