Specchio specchio delle mie brame chi è il più bello e bravo del reame?
La risposta più ovvia sarebbe Murakamimao, chiaro, ma a Hollywood a contendersi lo scettro sono due noti fratelli: Casey e Ben. No. Non si tratta del titolo di una serie di cartoni animati giapponesi, ma dei fratelli Affleck!
Ah popolo di lettori disinformati. Sì, Ben Affleck ha un fratello. Lo so, è un’informazione scioccante. E signore, vi consiglio di non esultare troppo, il pargolo secondogenito non è esattamente un bel bocconcino. Parola di gatto. E pare inoltre che abbia fama di rude maschilista.
La storia dei due fratelli Affleck è degna delle fiabe dei fratelli Grimm. E chi se non un gatto ve la può raccontare?
Era una sera buia e tempestosa del 1975 quando i signori Affleck, dopo aver dato i natali a Ben, considerato un gran pezzo di figliolo, decidono di bissare l’opera. Ma ahimè qualche cosa va storto e il secondo gli viene un po’ bruttino. Gli si vuol bene lo stesso, pensano mamma e papà, stringendo il frugoletto al petto. Mentre il fratellino maggiore ride sotto i baffi (che, per inciso, ancora non aveva) e dice tra se: «perfetto! Non poteva andarmi meglio! Mio fratello, con quel musino, non potrà mai competere con me. Farà senza dubbio carriera come nerd. Magari diventerà astronomo o chissà fisico. Ma mai il più figo del villaggio. Le gnocche me le cucco tutte io!» Giuro testuali parole!
Troppo facile. Caro Ben, sarebbe stato troppo semplice. E si sa che le favole mettono sempre alla prova i loro eroi. Così, cresciuti quanto basta per lasciare la casa paterna, una calda sera d’estate, guardando le stelle cadenti in cielo, i due fratelli esprimono un desiderio. Ognuno per conto suo eh. Mica una cosa corale.
Toc, toc. Toc.

La mattina seguente, si sente bussare prepotentemente alla porta.
Toc. Toc. Toc.
«Chi è?» dice Ben.
«Sono il cinema!» Risponde una voce dall’altra parte dell’uscio. «Ti ho portato Generazione X! E il successo! Voliamo insieme verso la vetta più alta di Hollywood… che c’è già lì Matt che ti aspetta!»
Ben saltella sul posto come una ragazzina in campagna davanti a un paniere di uova fresche…

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