Il viaggio dell’anima di un disertore che trova in gruppo di giovani la misericordia necessaria a dare al suo corpo una degna sepoltura. Girato in bianco e nero il film sembra volersi porre al di fuori del tempo. Come sospeso in uno spazio suo, a sottolineare l’universalità della morte e dell’anima stessa. In questa pellicola sono i giovani, ovvero coloro che sono fuori dal sistema, a farsi carico della sepoltura o meglio della cremazione del corpo del militare. Sfidando così il sistema stesso.

La metafora della lotta intellettuale di una generazione pronta a rompere gli schemi, attenta però ai valori della filosofia tradizionale e sensibile ai bisogni più profondi dell’essere umano, nonostante una apparente superficialità.

I contenuti ci sono. La forma non convince e non emoziona.

Il film in una frase: spezzare l’ordine.

VOTO: 4

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