Seymour: An Introduction (2014), un ritratto limpido dell’uomo e del musicista Seymour Bernstein, è il titolo del convincente documentario di Ethan Hawke proiettato oggi davanti ai numerosi spettatori accorsi nel pomeriggio al Palacinema. Bernstein è un pianista che, a 50 anni e all’apice del proprio successo, decide di allontanarsi dai palcoscenici e dalla notorietà per vivere una vita semplice, a contatto con la propria solitudine, diventando un insegnante di piano: inizia così un nuovo cammino, condividendo la sua arte, e la sua profondità esperienziale, con i suoi allievi. A sentirlo parlare si intuisce una incredibile unità fra ciò che dice, il suo rapporto con la musica, e il suo carattere. Non è fuori luogo, credo, paragonare Bernstein a una specie di monaco zen che suona il piano. O, se preferite, a un pianista che parla come un monaco zen, anche perché Bernstein è tanto bravo a muovere le dita sulla tastiera, quanto a scegliere e a pesare le parole. Bernstein, l’avete capito, non insegna solo quando suona, lo fa anche quando parla, e proprio per questo gli spettatori che oggi erano al Palacinema hanno beneficiato doppiamente nell’ascoltarlo.
Ethan Hawke, il regista di questo documentario sensibile e prezioso e conosciuto al grande pubblico soprattutto come attore, riceverà a Locarno L’Excellence Award mercoledì 8 agosto in Piazza Grande, in occasione della prima internazionale del film Blaze da lui diretto. Nel contempo, segnaliamo che proprio in questi giorni si possono gustare o rigustare alcuni film che vedono Hawke impegnato come attore nonché (come nel caso di Seymour: An Introduction o Blaze), alcune sue significative prove registiche. Giovedì 9 agosto si potrà invece assistere a una conversazione con l’attore e regista allo Spazio Cinema.