Romans d’adultes. Sur le chemin de l’indépendance vol. 2, diretto da Béatrice e Nasser Bakhti, è l’ultimo episodio (proiettato ieri alle 18.15 a Castellinaria, preceduto dal volume 1) di un interessante progetto portato avanti dalla coppia di registi, che ha avuto inizio nel 2002 sotto il titolo di Romans d’ados. Il progetto ha come scopo di dare voce ad alcuni giovani che raccontano, davanti alla telecamera, le loro esperienze in differenti momenti e stadi della loro vita. Gli adolescenti di allora (2002-2008), ormai sono diventati dei giovani adulti, con dei valori, delle aspettative, delle considerazioni che li tengono ancorati al presente e che permettono loro di navigare verso un futuro più o meno incerto a seconda dei casi. Cosa raccontano questi giovani? Parlano perlopiù della loro quotidianità, delle loro famiglie, dell’amicizia, delle relazioni amorose, di quello che la vita ha insegnato loro, e di quello che ancora vorrebbero apprendere e scoprire.

In un periodo in cui, a detta di diversi pensatori, l’agire umano è sempre più affiancato da nuove entità macchiniche che hanno capacità di agire nel mondo, un simile progetto porta una ventata di freschezza: perché la ricerca del senso della vita definisce in modo molto profondo il nostro progetto di esseri umani. Molto semplicemente, non possiamo farne a meno.