Pedro Costa torna a Locarno e Locarno lo premia ancora dopo il riconoscimento alla sua giuria nel 2014. Il regista portoghese ha infatti sbaragliato la concorrenza con Vitalina Varela. Un ritratto di una donna che arriva a Lisbona dopo decenni di attesa ma pochi giorni dopo il funerale del marito. “È stato votato miglior film dalla maggioranza assoluta dei giurati e credo che di diritto entra nel patrimonio mondiale” ha detto entusiasta la presidente Catherine Breillat.
Un film perfetto in tutti gli ambiti cinematografici (inquadrature, luci, montaggio, movimenti di camera, ecc), apprezzato quindi dai critici, ma lontano anni luce dal pubblico per quel suo modo antinarrativo di raccontare una storia semplice. Personalmente, mi sono sentito fuori posto durante la conferenza stampa in cui è stato sancito il verdetto. E ho avuto la conferma di come il divario tra l’università del cinema (i critici) e il pubblico sia enorme. Forse incolmabile. E a me dispiace.
Tornando ai premi quello speciale della giuria è stato dato a PA-GO, un similpolizesco coreano che si disgrega minuto dopo minuto. Mentre la miglior regia è stata giudicata quella di Damien Manivel per il noioso Les enfants d’Isadora.
Il pardo per la miglior interpretazione maschile è finito, meritatamente, nelle mani di Regis Myrupu bravissimo in A Febre. Mentre le menzioni speciali sono state date allo stravagante indonesiano Hiruk-Pikuk Si Al-Kisah e all’italo argentino Maternal.
Il senegalese Maamum Nafi si porta a casa il pardo d’oro per la sezione Cineasti del presente. Mentre nei cortometraggi internazionali ha sbaragliato la concorrenza il turco Siyah Günes. In quelli nazionali, invece, Mama Rosa di Dejan Barac.
Il premio della Piazza Grande, quello cioè attribuito da pubblico, ha visto il riconoscimento per il francese Camille di Boris Lojkane. E il riconoscimento della giuria ecumenica è finito a Maternal di Maura Delpero.
Si chiude con questi verdetti la prima volta di Lili Hinstin alla direzione. Una prima positiva e che ha portato a Locarno diverse buone cose. Infatti si sono visti 245 film e 432 proiezioni, abbiamo potuto ascoltare personaggi di tutto rispetto come Fredi M. Murer, Hilary Swank, SONG Kang-ho, BONG Joon, Claire Atherton, John Waters e Enrico Ghezzi. Senza dimenticare i 9300 spettatori che hanno gremito la Piazza Grande per Tarantino e Joseph Gordon-Levitt (con il film 7500). E come scordare l’ apertura con l’italiano Magari, (il film d’esordio di Ginevra Elkann) e la chiusura di questa sera Tabi No Owari Sekai No Hajimari (To the Ends of the Earth) del maestro giapponese Kiyoshi Kurosawa.