In un’estate in cui, per lunghi tratti, nuvoloni e pioggia hanno avuto la meglio, perché non andare al cinema? In effetti, in una piovosa sera di luglio, e insolitamente fredda, non ci sono molte opzioni di svago. Ecco perché, in queste circostanze un’uscita al cinema offre quasi sempre un’ancora di salvezza. E se, esplorando con attenzione il programma delle sale, scoviamo la perla rara, allora quell’ancora di salvezza ci regala un approdo ricco di sorprese. Diciamolo subito: Old, l’ultimo lungometraggio di M. Night Shyamalan uscito nelle nostre sale lo scorso mese di luglio, ha molti pregi. Per chi non lo conoscesse, Shyamalan – regista indiano naturalizzato statunitense – è noto soprattutto per aver realizzato una serie di film che hanno lasciato il segno e che, complessivamente, hanno avuto un certo impatto sull’immaginario contemporaneo. Fra i suoi titoli più noti possiamo citare Il Sesto senso (1999), Umbreakable (2000), Split (2016), e Glass (2019), film che sviluppano un’idea narrativa che gioca sapientemente sulla linea di confine fra l’ordinario e il sovrannaturale, fra il verosimile e il fantastico.
D’altra parte, a farci dimenticare il clima uggioso facendoci assaporare, nel buio della sala, paesaggi, colori e atmosfere decisamente estive, è proprio il film di Shyamalan. Old si apre infatti con una famiglia che viene accolta in un resort tropicale che confeziona vacanze da sogno. Ogni minimo dettaglio, dall’accoglienza alla scelta dei passatempi, è programmato per soddisfare i gusti dei clienti. Fra le attrazioni offerte risulta anche una spiaggia incontaminata situata poco lontano che, su consiglio del manager del resort, viene proposta quale meta di un’esclusiva gita pomeridiana ai due coniugi, Guy e Prisca, e ai loro due bambini, Trent e Maddox. Accompagnati dall’autista del resort, i quattro vengono lasciati a due passi dalla spiaggia; giunti sul posto scoprono che anche altri clienti del resort hanno beneficiato dello stesso invito.

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