La regista francese Marion Lacourt ci fa fare un viaggio onirico alla ricerca del senso di appartenenza. Di notte, mentre la famiglia si corica, un bambino evoca un lupo da una scatola sotto il letto. Inquietanti pecore iniziano ad assediare la porta della stanza mentre lui si traveste da lupo. Figura nella quale si immedesima per scelta.
Una danza di immagini suggestive che, attraverso il simbolo e i rituali della buonanotte, racconta la voglia di essere ciò che sentiamo e di non dover per forza omologarci a coloro che in un modo o nell’altro ci stanno intorno. Il lupo-padre che il bimbo sceglie come modello rappresenta la libertà di scelta, una scelta che non impedisce di amare anche chi lupo non lo è.
Animazione dai tratti interessanti e che sa giocare con la narrazione, costruendo significati multipli attraverso un sapiente dosaggio della simbologia.