È una bella sorpresa il film di Christophe Honoré, presentato in concorso a Cannes in un anno particolare. Infatti cento anni fa nasceva Marcello Mastroianni e sua figlia Chiara Mastroianni e la mamma di Chiara Catherine Deneuve gli hanno reso omaggio a modo loro.

Infatti, Chiara si veste da Marcello e lo fa rinascere, gli offre una seconda vita sullo schermo, durante una travagliata estate. Il film parla di una donna, Chiara, attrice e figlia di Mastroianni e la Deneuve. Si racconta e dice che dovrebbe vivere la vita di suo padre e per questo si mette i suoi abiti, parla come lui e si muove come Marcello. Tanto che la somiglianza invita amici e conoscenti a chiamarla Marcello.

Un film che lo stesso regista descrive in questo modo: “È la storia di qualcuno che sogna di essere un’altra persona. Chiara per troppo tempo è stata sminuita a “figlia di” e, secondo me, è stato davvero peccato perché è bravissima come attrice e cantante. Ecco perché ho voluto renderlo omaggio e in qualche modo anche darle un po’ di giustizia. E facendo così, ho sicuramente parlato anche dei genitori”.

Non è un film perfetto (qualche lentezza qua e là, qualche momento meno riuscito), ma questo rimando continuo tra realtà e finzione riesce a rendere il gioco (perché sembra davvero a un gioco) unico e irripetibile. È un film che si poteva fare solo in questo modo e solo in questo tempo.

Ovviamente, il gioco nasconde anche un discorso sull’identità di genere (il passaggio da uomo a donna), sulla maschera (il travestimento) e sul cortocircuito che tutto ciò può provocare.

Tra le particolarità abbiamo osservato la costante presenza dell’acqua in momenti chiave de film. Un elemento fluido che in qualche modo richiama alla fluidità del personaggio. E, ovviamente, a quanto di più primordiale esista sulla terra.

Un film molto interessante, curioso, famigliare e oserei dire anche necessario. Un secolo fa nasceva il più grande attore italiano mai esistito.