Sei Nominations agli Oscar e un Golden Globe già vinto da Casey Affleck. Manchester by the sea si presenta in questo modo nelle nostre sale. La storia è semplice e di sicuro interesse. Quando Joe muore, Lee il fratello è costretto a tornare nella cittadina d’origine, sulla costa, e scopre di essere stato nominato tutore del nipote Patrick, il figlio adolescente di Joe. Mentre cerca di capire cosa fare con lui, e si occupa delle pratiche per la sepoltura, rientra in contatto con l’ex moglie Randy (la sempre brava Michelle Williams) e con la vecchia comunità da cui era fuggito anni prima. E così allontanare il ricordo della tragedia diventa sempre più difficile.
Il regista è Kenneth Lonergan. Un passato da sceneggiatore di successo, ha infatti scritto opere importanti come quali Gangs of New York e Terapie e Pallottole, da qualche anno si è messo anche dietro la macchina da presa.
Il tono del film ha venature drammatiche e romantiche allo stesso tempo e l’ambientazione sulle splendide coste del Massacchusset fa il resto. Come è stato detto dai critici questa pellicola parla di sentimenti forti, ma non te li urla in faccia a squarciagola. Te li sussurra piano, perché sono private e dolorose. Anche il ritmo è quello giusto. Segue quello dei pescatori della regione.
Il protagonista (efficace e misurata l’interpretazione di Casey Affleck) cammina sempre con le mani in tasca, la testa bassa e lo sguardo triste. In questo modo cerca di interiorizzare, di capire quello che gli sta succedendo e, soprattutto, il suo passato.
Il tutto è però alleggerito da momenti felici, ilari. Attimi che contribuiscono a rendere ancora più credibile la situazione del protagonista.
Da notare che anche il termometro di RottenTomatoes è molto alto: i giudizi della critica sono al 96% positivi, quelli del pubblico all’81%. Non male, per un piccolo film costato solo 8,5 milioni di dollari. L’incasso solo negli USA è già di 43 milioni di dollari.