©Roberto Pellegrini L'immagine e la parola 2017

L’Immagine e la Parola, l’evento anticipatore del Festival di Locarno, è iniziato ieri con un interessante workshop dello sceneggiatore e scrittore Edoardo Albinati. Proprio a lui è stato affidato il compito di scegliere gli altri invitati della rassegna locarnese. Albinati ha portato sulle rive del Verbano due registi di fama come Marco Bellocchio e il rumeno Christian Mungiu. Un cineasta, quest’ultimo, che ieri sera ha presentato il suo ultimo lavoro (premio alla regia a Cannes lo scorso anno) intitolato Bacalaureat. Il film che racconta, in modo efficace e mantenendo sempre alta la tensione, la storia di un medico che fa di tutto per cercare di iscrivere la figlia in una prestigiosa università inglese. Una pellicola tesa e che di minuto in minuto costruisce vicende sempre più intricate, che sembrano non avere una via d’uscita. Come ha detto il direttore del Festival Carlo Chatrian «si parte da un punto e, quasi senza accorgersi, si arriva a un altro, molto lontano dal punto di partenza».

Durante la cerimonia di presentazione della rassegna, tenutasi nella suggestiva Fondazione Ghisla, il presidente Marco Solari, insieme al sindaco Alain Scherrer e al responsabile del DECS Manuele Bertoli hanno sottolineato l’importanza di una manifestazione che cerca di unire il mondo letterario a quello cinematografico.

Gli incontri (coordinati da Daniela Persico) e i film proseguono per i prossimi due giorni. Oggi è prevista la seconda masterclass di Christian Mungiu, oltre a un incontro tra Albinati e lo scrittore Fabio Pusterla. Al Kursaal verranno proiettati due film: Nel nome del padre e Fai bei sogni , di Marco Bellocchio. Domani, la mattinata si apre con un seminario nel quale il regista italiano spiegherà il suo modo di fare cinema, a seguire una lettura scenica del romanzo di Albinati La scuola cattolica, che vede protagonista l’attrice italiana Anna Bonaiuto.