Mio padre era giudice? Un architetto? Un politico o un professore? È quello che alla fine si domanda il giovane regista di questo corto che gioca per tutti i 22 minuti sul filo che divide realtà e finzione. Cosa è stato davvero mio padre? Si chiede l’autore. E allora si immagina una serie di ruoli che ha ricoperto (forse) nella sua vita. Il tutto condito con una vena di realismo: infatti vediamo la troupe che sta girando il film. Lavoro di diploma, questo corto. Una sovrapposizione di piani che richiama altre epoche cinematografiche. Nulla di nuovo sotto il sole. Senza infamia, ma anche senza particolari lodi se non la buona performance dell’attore debuttante: suo padre.
Il film in una frase: La realtà nella finzione
VOTO: 3,5
legenda voto: da minimo 1 a massimo 6