Il cineclub di Bellinzona è sempre molto attivo e propone, di anno in anno, rassegne, retrospettive e collaborazioni con diverse realtà presenti sul territorio. Da settembre è iniziata una nuova stagione che svaria dai classici hollywoodiani al cinema svizzero, passando per le cinematografie del resto del mondo. Ne abbiamo voluto parlare con il responsabile artistico Michele Dell’Ambrogio.

Signor Dell’Ambrogio, nei mesi di ottobre e novembre i vari cineclub propongono alcuni film classici hollywoodiani. Quali pellicole vedremo? Come mai avete scelto questi titoli e che importanza hanno avuto nella storia del cinema?
La rassegna Classici hollywoodiani (e non solo), proposta dai 4 cineclub cantonali dal 1° ottobre al 6 novembre, è nata dal desiderio di continuare a proporre film della storia del cinema, che accanto alla presentazione di film contemporanei poco o per niente diffusi nelle sale, è uno degli obiettivi di ogni cineclub. In questo caso abbiamo attinto al catalogo di film in distribuzione della Cinémathèque suisse, prendendo tutto ciò che era a disposizione in copie digitali restaurate. Non molto, a dire il vero, in totale 6 film prodotti a Hollywood tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta, a cui ne abbiamo aggiunti altri 2 non hollywoodiani: a Lugano il capolavoro del muto italiano Rapsodia satanica di Nino Oxilia (1917), di cui la Cinémathèque possedeva l’unica copia rimasta al mondo, poi restaurata dalla Cineteca di Bologna; e a Bellinzona F for Fake di Orson Welles (1974), produzione franco-iraniana dopo che il regista aveva rotto i rapporti con le majors di Los Angeles.
Il nucleo della rassegna è comunque costituito dai 6 film hollywoodiani che rappresentano diversi generi cinematografici, dalla comicità geniale di Buster Keaton
(The Navigator, 1924) al noir civilmente impegnato di Fritz Lang (Beyond a Reasonable Doubt – L’alibi era perfetto, 1956), passando per la commedia nera e satirica di William A. Wellman (Nothing Sacred – Nulla sul serio, 1937), quella sentimentale di Leo McCarey (Love Affair – Un grande amore, 1939), il mélo familiare ancora di Fritz Lang (Clash by Night – La confessione della signora Doyle, 1952) e il B-Movie Suddenly – Gangster in agguato di Lewis Allen (1954) con un insolito Frank Sinatra nei panni di uno spietato killer che trama un attentato contro il presidente degli Stati Uniti.

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