Di Redazione
Emily Blunt (Edge of Tomorrow e Il diavolo veste Prada) è la protagonista di questo thriller che negli USA ha incassato 75 milioni di dollari. Il regista è Tate Taylor, reduce dal successo mondiale di The Help e la storia è tratta dall’omonimo romanzo, diventato best-seller, del 2015. La trama è costruita attorno a Rachel Watson, una giovane donna che non ha superato il divorzio e il fatto che il suo ex si sia prontamente risposato. Lei si butta nell’alcool e perde il lavoro. Ciò nonostante, ogni mattina prende il treno dei pendolari come se ancora dovesse recarsi in ufficio. Guardando fuori dal finestrino, un mattino, Rachel vede una donna, che pochi giorni dopo sembra essersi volatilizzata. Decide quindi di scoprire che cosa è successo. Un’indagine che la porterà, e ci porterà, a scoprire i suoi incubi e le sue paure.
Rispetto al libro c’è un cambio di ambientazione (dai sobborghi di Londra al New England). E, anche se la trama è seguita abbastanza fedelmente, il film utilizza strumenti come flash-back e cambi di narratori che lo rendono piuttosto interessante, ma non sempre fluido. L’obiettivo è quello di ricreare la confusione che regna nella testa di Rachel, la quale, attraverso la ricerca della donna, è costretta a indagare le cause della sua dipendenza.
Un thriller psicologico e al femminile. Fatto apprezzabile perché piuttosto raro per le major hollywoodiane.