Proiezione tributo alla Capanna Scaletta, (sabato 24 agosto dalle 20.45) e selezione ufficiale al Silver State Film Festival che si terrà a Las Vegas dal 5 all’8 settembre 2019, in pieno deserto del Nevada, per il mediometraggio di Markus Otz recentemente terminato e parzialmente girato sulla Greina, in Val Bavona e in svariate località ticinesi.
Dopo l’anteprima del 6 aprile 2019 al Cinema Plaza di Mendrisio alla presenza di 300 persone, il film La leggenda dello stambecco bianco con protagonisti Marco Capodieci, Roberto Regazzoni e Amanda Rougier, è stato già oggetto ad agosto di una proiezione a scopo benefico in località Ronchi dei Legionari, in provincia di Gorizia e patrocinata dall’IPA di Monfalcone (International Police Association), in favore dell’Associazione DinAmici impegnata nella raccolta fondi per il nuovo reparto di Neuropsichiatria infantile del locale Ospedale San Polo.
Il film sarà oggetto di future proiezioni nel cantone e negli eventuali festival che lo riterranno idoneo man mano che verrà iscritto e susseguentemente segnalate tramite i media locali e le piattaforme social più conosciute. La leggenda dello stambecco bianco è un prodotto cinematografico finanziato in “crowdfunding” con i contributi donati da privati e società, in particolare del Mendrisiotto, che hanno creduto nell’idea.
Le quote previste per coprire le spese di ripresa per un cortometraggio di 28 min. sono poi state utilizzate per realizzare un mediometraggio di 41 min.
“La leggenda dello stambecco bianco” è un racconto poetico-filosofico di stampo esistenziale, di struttura semplice ma ricca di richiami presentati con leggerezza ma carichi di significato.
Il ripetuto incubo in cui uno stambecco bianco interrompe l’angosciata arrampicata su di un cumulo ghiaioso, domina ormai le notti e la vita di Lukas.
Anche questa mattina, due uova al tegame quasi perfette ma inesorabilmente rovinate in una frittata da buttare, sono il simbolo della resurrezione negata. Un gattone, icona di libertà e senso del selvatico si rivela fragile e malato una volta consumato il pasto del quotidiano e pure lo sguardo del gallo-scultura verso il cielo nella tronfia rinascita mattutina non risvegliano le emozioni in Lukas.Le ca mpane che suonano sono pure per lui mentre perde l’autobus a destinazione veloce obbligandolo all’estenuo e mentalmente logorante giro lungo della corsa successiva.
E come presagio dei rintocchi beffardi perde anche il lavoro senza possibilità di riscatto, tra un invito ad andare in terapia e l’evidenza del dumping salariale ormai accomodatosi nei salotti dell’economia. Solitario su di una panchina adiacente ad un campetto di pallacanestro desolatamente vuoto, Lukas è confrontato con un crudele “Game Over”.
Quando poi una Sciamana appare e svanisce nel nulla dopo avergli sciorinato una coincidente storia di uno stambecco al qual cospetto un prode guerriero dovette recarsi, la sola realtà rimastagli è un ciondolo abbandonato custode di quelle forze della natura di cui è totalmente ignaro e ancora dovrà scoprire…