Da Portland a Losanna. Il viaggio non è per nulla breve ed è quello che ha intrapreso Gus Van Sant, nei giorni scorsi, per presentare la sua esposizione di fotografie al Musée de l’Elysée. Una mostra aperta il 25 ottobre e che sarà visitabile fino al 7 gennaio.
Si tratta di una retrospettiva, inedita in Svizzera, che presenta diverse opere del regista americano e che si articola in 5 sezioni distinte: Photography ragruppa una selezione di polaroid scattate da Van San durante i suoi casting dei primi film. Cinepark offre une tuffo nel suo cinema; Constellations evoca gli ambienti in cui sono girati molte sue pellicole e i padri artistici del cineasta come William S. Burroughs. Nella sezione Painting si possono trovare alcuni dipinti del regista e, infine, nello spazio Music si possono osservare dei clip realizzati all’inizio della sua carriera per artisti come David Bowie e Red Hot Chili Peppers.
Un artista ecclettico e che ha sperimentato diverse forme artistiche. Pluripremiato nei vari festival del mondo è uno dei registi più importanti degli ultimi 30 anni. Tra le sue opere vanno sicuramente ricordati film come Belli e dannati, Will Hunting, To Die For, Scoprendo Forrester, Elephant (Palma d’or a Cannes) e Milk. Da notare che ha vestito anche i panni dell’attore nel film The Canyons di Paul Schrader.
Il suo stile è quasi sempre stato asciutto e malinconico, con tocchi postmoderni e riferimenti classici (non per nulla ha rifatto a colori Psycho). Ha sempre avuto un occhio di riguardo per l’indagine delle nuove generazioni e per il viaggio, a ricordare Jack Kerouac e la beat generation. Un viaggio che ha voluto fare anche in Svizzera in questi giorni.
E come ha detto Barbara Grespi, autrice della monografia su Gus Van Sant, edito da Marsilio nel 2011, «il suo cinema si sviluppa tutto in quel vuoto pneumatico che precede di pochissimo la tragedia: le ultime ore prima della strage di Columbine, gli ultimi mesi prima della morte di una ragazza malata di cancro, l’ultima passeggiata nel deserto, gli ultimi giorni che precedono il suicidio di una rockstar».
Quindi correte a recuperare i suoi film e soprattutto andate a farvi un giro sul Lago Lemano. Altre informazioni sulla mostra al sito: http://www.elysee.ch/accueil/.