Di Lorenzo Carrara
Il rapporto di Aldo Giovanni e Giacomo con la Svizzera, e in particolare con il Ticino, è sempre stato molto stretto. Aldo e Giovanni, negli anni Ottanta, hanno fatto compagnia ai bambini nella gloriosa Bottega del Signor Pietro della TSI. Mentre il trio, negli anni Novanta, ha divertito il pubblico, nei programmi della Gialappa’s Band con i mai dimenticati Svizzeri, alias il signor Rezzonico, il poliziotto Hüber e lo stilista Fausto Gervasoni. In quasi tutti i loro spettacoli e film c’è qualche riferimento al nostro Paese. Chi non si ricorda la battuta in Tre Uomini e una gamba sulla maglietta dell’Inter di Sforza: «Sì, ma anche tu, ti sembra il caso di dormire con la maglietta di Sforza? Eh, quella di Ronaldo era finita».
Il tutto per dire che anche nel nuovo film Fuga da Reuma Park, ci saranno uno o più riferimenti alla Svizzera. Nei trailer che girano in rete si può, per esempio, notare uno stemma svizzero e uno dei Grigioni appiccicati sulla motocarrozzina con la quale vanno in giro.
La storia è questa. Ci troviamo sulla Terra tra 25 anni. Giacomo è in sedia a rotelle, attaccato a flebo di Barbera e gira con una pistola giocattolo, Giovanni ha la memoria che fa cilecca e parla con i piccioni (ma non ha perso la passione per le procaci infermiere), Aldo viene abbandonato dai figli (il duo comico: Ficarra e Picone) proprio la mattina di Natale. E quindi si ritrovano tutti lì, al Reuma Park, una casa di ricovero improvvisata all’interno di un Luna Park dismesso, dove si aggira l’energica Ludmilla, un’infermiera russa che ovviamente porta una taglia XXL. Arresi? Perduti? Tutt’altro: la notte di Natale, mentre al Reuma Park si fa festa con ospiti a sorpresa, musica, tombolata e panettone, il trio mette in atto una rocambolesca fuga a suon di petardi. Verso dove? Giacomo ha un sogno, Giovanni ha una barca e Aldo ha il solito travolgente entusiasmo. Sul pianeta Aldo Giovanni e Giacomo tutto può accadere, anche imboccare i Navigli di Milano per raggiungere la tanta sognata Rio de Janeiro.
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