La dolcezza e la determinazione sono alla base della bella animazione Ernest e Celestine, l’avventura delle sette note. Un film che arriva nelle sale della Svizzera italiana proprio in questi giorni pre-natalizi.

Un lavoro molto interessante e godibile sia dai bambini sia dai genitori perché la lettura è possibile su più livelli e il minuzioso lavoro legato all’animazione è apprezzabile per tutti.

Questa la trama: Per riparare il loro violino rotto, l’orso Ernest e la topolina Celestine iniziano un viaggio verso il lontano paese natale dell’orso, una terra magica dove da sempre si esibiscono i migliori musicisti del mondo e incredibili melodie riempiono l’aria di gioia. Al loro arrivo, i nostri eroi scoprono però una realtà completamente diversa: tutte le forme di musica sono state bandite salvo la nota Do! Ma i due protagonisti non riescono proprio a immaginare una vita senza musica. Insieme ai loro amici e a un misterioso fuorilegge mascherato, faranno di tutto per riportare la felicità nella terra degli orsi.

Si tratta del secondo capitolo (realizzato da Julien Cheng e Jean-Christophe Roger) di una saga nata all’omonima serie di libri per bambini, scritta dalla disegnatrice belga Gabrielle Vincent. Ricordiamo che il primo capitolo (uscito in sala nel 2012 e la cui sceneggiatura fu scritta da Daniel Pennac) fu candidato all’Oscar.

Grazie al tratto acquarellato dell’animazione – che ricorda molto da vicino quello su carta – siamo immersi in un mondo favolistico, ma comunque sempre molto preciso e puntuale. Un tratto stilistico trasparente e dolce, vicino al carattere dei due protagonisti: il grosso orso Ernest e la piccola topolina Celestine (e anche su questa evidente differenza fisica tra i due personaggi si potrebbe dire molto di più). La bontà d’animo dei nostri eroi sarà messa a dura prova dalle varie traversie con le quali saranno confrontate durante il viaggio verso questa terra promessa, inondata di musica e di note. Viaggio reale ma anche metaforico dove la crescita dei due è sicuramente un altro aspetto che merge con forza da una sceneggiatura solida e senza buchi.

Una robusta sceneggiatura che tiene alto il ritmo del film. Non ci sia annoia mai durante gli 80 minuti della proiezione, perché si vuol sempre sapere come risolveranno le varie problematiche che si troveranno ad affrontare i due protagonisti e che cosa scopriranno lungo il percorso.

Ci sono molti altri temi che si potrebbero approfondire come il sempre difficile rapporto tra genitori e figli, il valore che ha la musica in una società e soprattutto la fragilità della libertà: basta davvero poco per perderla e ci vuole molto impegno e coraggio per riconquistarla.

Un film per tutti; un’occasione per passare un momento di qualità in una delle varie sale della Svizzera italiana durante le feste di Natale.