Emmanuelle Seigner è un’attrice importante. Ma non solo, la sua curiosità l’ha spinta fuori dal confine cinematografico. E da qualche tempo è anche una cantante.
Nata nel 1966, grazie alla sua bellezza ha iniziato a muovere i primi passi come modella. A 14 anni inizia a sfilare e a posare per importanti fotografi di moda. Diventando in poco tempo testimonial per diversi marchi internazionali: Burberry, Céline, H&M, Marc Jacobs, Moschino e Yves Saint Laurent per non citarne che alcune.
La sua è una famiglia di artisti. Figlia di un noto fotografo e di una giornalista, è la nipote dell’attore Louis Seigner, che è stato anche presidente della Comédie Française. Attrici sono anche sua zia Françoise e sua sorella Mathilde. Nel 1985 un pigmalione e scopritore di giovani attrici come Jean-Luc Godard la sceglie per interpretare la principessa delle Bahamas in Détective. È il suo esordio come attrice. Poco dopo Roman Polanski la chiama per recitare in Frantic (1988). Sul set, tra i due, scocca la scintilla e nel giro di due anni i due si sposano. Dal marito è stata diretta nei thriller Luna di fiele (1992), La Nona porta (1999) e nell’ultimo L’ufficiale e la spia (2019) sul caso Dreyfus. Un connubio personale e artistico molto solido. Tanto che Seigner, anche durante le ultime conferenze stampa di presentazione del nuovo film di Polanski, ha cercato in ogni modo di mettere a tacere le critiche sui presunti abusi del marito.
Un carattere molto forte e deciso l’abbiamo intercettata durante il suo tour musicale alla fine dello scorso anno. Lei, infatti, sta partecipando a un progetto molto interessante con artisti di fama mondiale come Anton Newcombe e The Leninanas. Insieme hanno creato un album intitolato Diabolique che ha ricevuto molti elogi dalla critica internazionale e un buon successo di pubblico.
La chiacchierata è stata interessante e ha spaziato dalla musica al cinema, tralasciando il gossip e le faccende extrartistiche che peraltro non ci interessano particolarmente. Lei si è dimostrata disponibile, anche se sempre attenta a eventuali polemiche relative al marito.

Signora Seigner, come è stato l’incontro artistico con Anton Newcombe e i The Lemiñanas?
All’inizio ho preso contatto con i Lemiñanas perché mi piaceva molto la loro musica. Li ho poi incontrati e quindi abbiamo deciso di fare un album insieme; qualche mese più tardi mi hanno inviato le canzoni e mi sono subito appassionata. Quando stavamo preparando l’album mi hanno parlato di Anton e anche di un suo possibile coinvolgimento. Lui lo avevo già incontrato a un precedente loro concerto. Ho subito trovato un’idea fantastica la possibilità di suonare anche con lui e così è nato l’album Diabolique.

Lei e Anton Newcombe siete artisti molto diversi e provenite da ambienti artistici differenti. Che cosa vi avvicina?
È vero, ma credo che nel nostro animo siamo entrambi piuttosto ribelli, inoltre non apparteniamo a un sistema mainstream e troppo volgare. Mi piace molto lavorare con lui e con i The Lemiñanas, li trovo eccezionali così come mi piace molto l’album che abbiamo realizzato, credo che il suono uscito dal lavoro sia molto particolare, psichedelico e trasmette al pubblico molta profondità e mistero. Credo di essere molto fortunata nel partecipare a questo progetto. È il mio quarto album, ma sicuramente questo è il mio preferito.

 

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