La storia è quella classica, già vista. La ricordiamo per esempio nello straordinario film Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli. Ecco, siamo da quelle parti, ma con un’ambientazione moderna e francese. Agathe Riedinger, la giovane regista francese presente nel concorso principale, disegna un portrait di una ragazza come tante, un’influencer, si autodefinisce. Di quelle che cercano di diventare famose attraverso un reality. Come lei, oggi, ce ne sono moltissime ed è anche per questa ragione che il film è apprezzabile: perché coglie un fenomeno dei giorni nostri e cerca di descriverlo, analizzarlo. A dire il vero, si sofferma solamente sulla vita precedente il reality. Quello che succederà non lo sappiamo, ma vediamo nei minimi dettagli, da quale ambiente arriva e comprendiamo il perché vuole farcela, a tutti i costi o quasi.
È il primo lungometraggio della regista e per essere un debutto bisogna dire che ha realizzato un lavoro egregio, malgrado il soggetto non sia dei più originali. Riesce a catturare l’attenzione e a portarti in quel mondo, dove Liane (la protagonista) ha tenacia e resistenza, coraggio e anche dolcezza. In mezzo a un quartiere popolare di Fréjus, dove i suoi coetanei girano in moto oppure lavorano in un salone estetico. Anche lei adora i lustrini e li mostra ai suoi followers, ma ha qualcosa in più dei suoi coetanei ventenni: lei, per esempio, si tatua da sola. Soffre per essere bella e soprattutto per riuscire a raggiungere il suo scopo. Lo conferma la stessa regista nella conferenza stampa: “è una donna potente, una vincente, una giovane che sa dove va e quello che vuole. Lei non è una vittima, al contrario».
Si diceva che il film cattura. La giovane autrice riesce, seguendo sempre Liane quasi fosse Rosetta dei fratelli Dardenne, a dare un ritmo interessante alle varie sequenze. Non si perde in fronzoli, non gioca con la macchina da presa. È molto concreta, così come lo è la sua protagonista. Forse, in questo senso, è anche un poco autobiografico e parla certamente di quel fenomeno, ma anche di una giovane regista come lei che cerca di farcela e di arrivare. E, vedendo dove è arrivata (nel concorso principale di Cannes al primo film) possiamo dire che è riuscita nell’intento Agathe-Lienne.