Il cinema coreano gode di ottima salute: anzi probabilmente è il migliore del mondo in questo momento storico. Dopo Parasite che ha fatto incetta di Palme ed Oscar ecco la nuova opera di Park Chan-wook (l’autore dei Old Boy) presentata nel concorso principale. Decision To Leave è un film molto elegante e simbolico, di quelli difficili da dimenticare.
È un finto poliziesco, o meglio una storia d’amore impossibile che si nasconde dietro l’indagine di un omicidio. Hae-joon, il protagonista è un detective molto quotato, ma ha una vita privata che non lo soddisfa e quando si trova alle prese con un caso di suicidio, ritiene che si tratti in realtà di omicidio e inizia a indagare sulla moglie cinese della vittima, Seo-rae. Donna ammaliante della quale perde la testa.
È una pellicola piena di rimandi interni, di citazioni nascoste e di richiami continui in un gioco legato alla seduzione: quella tra il poliziotto e la sospettata, ma anche quella del regista con lo spettatore. Ed è anche un film sugli opposti che si attraggono: appunto l’uomo e la donna, il poliziotto buono e la donna “cattiva” e i discorsi tra antico e moderno che i due personaggi fanno in un tempio. O ancora la quinta sinfonia di Mahler che accompagna una salita in cima alla montagna dei due protagonisti, così come la stessa musica accompagnava l’arrivo di Gustav in Laguna nella Morte e Venezia di Visconti. Altri opposti.
Anche la lingua e quindi la comprensione, la comunicazione sono fonte d’indagine del regista coreano. Più di una volta nella diegesi entra la questione linguistica: lei è cinese e lui coreano. Due mondi diversi che si incontrano, si attraggono e cercano di capirsi. E poi ci sono quei piccoli dettagli legati a una comunicazione più sotterranea che ti fanno innamorare del film come il segno dell’anello, che non c’è più, il profumo delle stesse mani o i piccoli graffi sulla pelle che le lascia.
E i simboli? Come ha affermato lo stesso regista tra tutti c’è il mare e la montagna: “Le montagne e il mare sono due universi che volevo rappresentare, sono molto diversi tra di loro, proprio come i due protagonisti, che sono della stesa specie ma hanno diversi background. Quando vedi le montagne e il mare, a volte vedi il blu a volte il verde, dipende dal clima. Volevo comunicare che non puoi saper chi è davvero una persona. Per questo il colore del vestito a volte sembra blu o verde o turchese. Non si può capire una persona come non si può capire il colore del vestito”.