Il festival di Toronto è piuttosto attento alle novità dai Paesi meno rappresentati nel cinema mondiale. Daughter Of Rage ne è la conferma. Si tratta, infatti, del primo lungometraggio narrativo diretto da una donna nicaraguense: Laura Baumeister.
Il film racconta del legame tra una bambina di 11 anni e sua madre Lilibeth che viene messo alla prova quando vengono improvvisamente separate mentre vivono un’esistenza precaria vicino alla più grande discarica di rifiuti del paese. Una discarica che diventa un terzo personaggio principale soprattutto nella prima parte del film e che si contrappone alla bellezza della spiaggia e del mare vicino e dove vivono in una catapecchia di fortuna la madre e la figlia.
Una storia ispirata dall’esperienza che la stessa regista ha avuto mentre lavorava come insegnante in Nicaragua. Una pellicola che contiene diversi aspetti interessanti. A partire dalla straordinaria interpretazione della ragazzina che, immersa in un mondo di abbandono, solitudine e rifiuti, trova la forza di reagire e combattere contro le avversità per ritrovare la madre e con lei la libertà.
Ma non solo. Lungo la pellicola avvertiamo una sorte di magia che avvolge le azioni e gli ambienti che frequenta la ragazzina. Gli spettatori sono continuamente invitati a passare dal realismo magico (una realtà parallela nella quale si rifugia la protagonista) a un naturalismo molto rigoglioso tipico di quel luogo.
E come non accennare alle splendide immagini della direttrice della fotografia Teresa Kuhn che riescono a catturarti e a trasportarti in quella realtà sempre in bilico tra tragedia e felicità.
Una regista della quale sentiremo ancora parlare in futuro. La sua prima opera è sicuramente riuscita.