di Anna Lenzin
Intenso, angosciante, armonico e coinvolgente. La forza di cemento grezzo é la tensione
abilmente costruita attraverso le lunghe sequenze statiche e il rumore di fondo della vita
della città. Il risultato finale é quello di una concatenazione di immagini crude e veraci,
che stregano l’occhio dello spettatore mediante una fotografia nitida e l’uso accurato
della prospettiva centrale. Il film riesce, senza ricorrere a dialoghi, a narrare di un
argomento delicato in maniera intellegibile, senza tuttavia risultare banale o scontato, e
lasciando al pubblico quel sentimento di inettitudine e sconforto che solo un buon film
drammatico riesce a trasmettere. Cemento grezzo é la dimostrazione che anche un
edificio ordinario come un autosilo può essere utilizzato come protagonista, se filmato
dalla giusta prospettiva, che é stata indubbiamente notata e sfruttata al meglio
dall’attento occhio di Christian Balictan, producendo in questo modo un film penetrante e inatteso. Nonostante ci siano alcune imperfezioni, come ad esempio alcune scene molto
scure che disturbano la continuità del corto, la narrazione si sviluppa in maniera lineare
con un ritmo lento ma cadenzato. Mi chiedo però, a questo punto, quanto possa
cambiare il modo in cui cemento grezzo viene percepito da un pubblico che non conosce
Lugano né lo storico autosilo. Sicuramente c’é una componente emotiva forte quando il
soggetto di un corto é familiare, e questo può rendere più facile la ricezione positiva del
messaggio di fondo. Sarebbe interessante dunque confrontarsi con degli spettatori che
non conoscono la storia dell’autosilo Balestra per capire se effettivamente ci siano
diverse sfumature di interpretazione di questo film.
Link info corto: https://www.swissfilms.ch/de/movie/cemento-grezzo/
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Link sito Christian Balictan: https://www.christianbalictan.com
Link sito Solothurner Filmtage: https://www.solothurnerfilmtage.ch/de/solothurn-2023/
programm/cemento-grezzo