Una serata. Dieci cortometraggi. Una maratona di immagini che fanno il giro del mondo. Il lavoro di giovani autori che si confrontano con il loro mondo interiore e con la società contemporanea.

Comunicare è un mestiere che richiede una buona dose di empatia e che presuppone la padronanza del linguaggio scelto per veicolare il messaggio. Alla base del rapporto tra chi racconta e chi ascolta c’è, senza ombra di dubbio, la capacità narrativa, dote imprescindibile per la riuscita di un film. Vediamo dunque quali, secondo noi, sono i corti che meglio hanno saputo trasmettere un punto di vista coinvolgente per lo spettatore. Film molto diversi tra loro, accomunati dal potere universale del cinema capace, quando padroneggiato, di abbattere barriere culturali e linguistiche e muoversi senza indugio nel mondo dell’universale.

Ecco il nostro Palmares:

In prima posizione, senza se e senza ma, A night in Tokoriki, di Roxana Stroe. Film Rumeno di grande ironia capace di raccontare machismo, ribellione e omosessualità attraverso una sapiente scrittura. Un contesto al limite del surreale che regala uno sguardo originale che arriva. L’uso degli stereotipi della cultura d’appartenenza è sagace. E la pellicola sa trasferire il messaggio dal particolare al globale. Alla base troviamo i rapporti tra gli esseri umani, i preconcetti, le paure e le dinamiche di potere. Esempio di come si possa fare un film ricco di contenuti e con grande valenza comunicativa sapendo restare leggeri.

Al secondo posto l’animazione Garden Party, film francese del regista Florian Babikian. Una doppia narrazione che si svela seguendo un gruppo di rane e rospi che si muovono all’interno di una lussuosa villa. Critica a un modo di sfarzo che nasconde in seno attività illegali. Una metafora arguta e riuscita. Il film si legge alla perfezione.

In terza posizione Lo laga’at, dell’israeliano Efrat Rasner. La riflessione sul rapporto tra realtà e immaginazione tradotto nel legame della protagonista Hgar con i filmati di uno sconosciuto. Il suo tentativo di riportare nella vita reale emozioni che appartengono solo a lei. La ricerca di un uomo, forse quello ideale o idealizzato che s infrange contro il limite umano. La mediazione tra finzione e realtà non riesce. Quello che è nato in un mondo impalpabile e intimo non trova riscontro nel contatto fatto di esperienze, dolori, rimpianti.