Castellinaria torna dal 17 al 24 novembre e lo fa con un programma ricco di novità. Film, esposizioni, atelier e incontri dove i ragazzi potranno immergersi nel fantastico mondo del cinema. Ne abbiamo parlato con il direttore Giancarlo Zappoli che, con la nuova presidente Flavia Marone (la quale ha preso il posto di Gino Buscaglia), è al comando di questa nave. Un’imbarcazione che da ormai 31 edizioni ci fa viaggiare verso isole in cui le immagini in movimento fanno sognare i grandi, ma soprattutto i più piccoli.
Direttor Zappoli, iniziamo dalle esposizioni, che cosa ci regalate quest’anno? «Come sempre proporremo esposizioni che speriamo siano interessanti. Il nostro scopo è quello di mostrare ai ragazzi che il cinema è fatto di molta professionalità e cioè che il film non nasce dall’oggi al domani come per magia ma che ha bisogno di tanto lavoro. Gli anni scorsi organizzammo una mostra sui costumi e riuscimmo ad avere quello di Spartacus del film di Kubrick e quelli indossati dai protagonisti del Trono di Spade. Abbiamo anche realizzato una mostra dedicata ai film dell’orrore con mani mozzate e occhi fuori dalle orbite, per mostrare come questo genere utilizzi ancora effetti speciali artigianali. Quest’anno abbiamo voluto dedicare l’esposizione agli effetti speciali digitali. Per questa ragione abbiamo invitato Craig Caton-Largent, un mostro sacro dell’animazione americana. Tra le altre cose ha lavorato su Batman, Jurassic Park, Apollo 13 e Terminator 2. Inoltre, in collaborazione con il Festival, arriverà (dal 10 al 24 novembre) alla Villa dei Cedri un’esposizione itinerante dedicata ai 50 anni dell’animazione svizzera, che sappiamo, è di alto livello».
Nei vari concorsi che cosa potremo vedere? «Per quanto riguarda la sezione 16-20 abbiamo deciso di mettere in cartellone un film sulla strage di Utoya, l’isola norvegese dove Anders Behring Breivik uccise 11 giovani del partito laburista. Una scelta concordata con i docenti e che ci permetterà, magari, di tornare su quanto è capitato qualche mese fa a Bellinzona. Ci siamo detti che quella poteva essere l’occasione per liberare i ragazzi da cose ancora inespresse. Sempre ai più grandi mostreremo, in prima nazionale, una pellicola che torna sulla persecuzione degli ebrei, ma lo fa in modo originale. Per i ragazzi tra i 6 e i 15 anni proporremo, per esempio, l’ultima animazione su Zanna Bianca e un film che si occupa di emigrazione partendo dalla storia di due ragazzini e li accompagna fino al momento in cui salgono sul barcone. Infine abbiamo Castellincorto, la rassegna dedicata ai cortometraggi, organizzata per mostrare i lavori di diploma dei giovani che stanno terminando le varie scuola di cinema».
E nelle proiezioni serali? «Sono molto soddisfatto perché siamo riusciti ad avere la Palma d’Oro di Cannes: Un affare di famiglia del giapponese Hirokazu Kore-eda. Un autore che gli appassionati di Castellinaria conoscono in quanto negli anni scorsi era stato proiettato il suo Father and Son. Avremo anche un’anticipazione di un film della RSI. Si tratta di un documentario di Stefano Ferrari e prodotto da Michel Betrami, sul caso del bambino iracheno che doveva essere operato alle gambe e sul quale si è mossa la comunità ticinese».