La settimana giornata della mostra è stata molto intensa, ma cominciamo a vedere la fine della corsa. Il festival si concluderà sabato, ma ancora ci sono tante proiezioni da vedere, e stiamo già preparando l’articolo dei pronostici con un’analisi dell’andamento del festival dal nostro punto di vista. Nell’attesa ecco qualche breve commento sui alcuni lavori visti ieri.
Attesissimo per noi (soprattutto per Arianna) il ritorno di Brady Corbet al Lido con il suo secondo film, Vox Lux. Non vogliamo svelare niente sullo svolgimento della trama, ma una cosa è rimasta dal film precedente: la storia entra nella psicologia di un personaggio principale, dandoci degli indizi su ciò che diventerà. Quest’opera infatti si conclude con una scena senza dialoghi, fatta solo di immagini e riflessioni su quanto abbiamo visto durante il film. Brady Corbet mantiene il suo gusto per le atmosfere cupe e brune, come in Childhood of a Leader, sebbene qui si parli di una star della pop music in ascesa. Tempi, inquadrature, persino i titoli di testa sono ricercati e lasciano trasparire una chiara visione da parte dell’autore. Natalie Portman regala una performance intensa e bellissima, confermandosi ancora una star fenomenale, papabile per una Coppa Volpi.
L’ultimo lavoro di Florian Henckel von Donnersmarck (noto per il suo film Le vite degli altri) sembra un film storico classico, ma aggiunge un pizzico di complessità in più. In Werk ohne Autor (Never Look Away) vediamo quasi 40 anni di storia della Germania, dalla vigilia del nazismo fino agli anni 60 della Germania Est, seguendo le vicende di un aspirante artista. Si intreccia quindi un piano storico e un piano invece di discussione sull’arte, su ciò che significa, su come la possiamo esprimere. Questo gioco è armonico e ben costruito, coinvolge ogni minuto (sebbene sia un film che ne dura 188) e ci lascia uscire dalla sala con un sentimento positivo e appagato. Purtroppo però non ci troviamo ancora nell’area di innovazione che speriamo di vedere in questo festival. Un’opera sana, bella, ben fatta, ma in questo contesto viene oscurato dalla presenza di altri lavori ben più interessanti.
Ieri abbiamo anche assistito all’anteprima di Ricordi? il nuovo film di Valerio Mieli, che è tornato alla regia dopo l’esordio di nove anni fa con Dieci inverni. Questa sua nuova opera è stata per ora la visione peggiore. Un lavoro che ha come base un’idea di per sè molto interessante, ovvero il voler rappresentare come noi esseri umani viviamo la nostra relazione con i ricordi e come questi condizionano il modo in cui viviamo. Il tutto però è stato reso con una regia, una fotografia e una colonna sonora caotiche, senza struttura, con momenti davvero brutti. Il regista sembra voler imitare Malick o Gondry e lo fa nel modo peggiore possibile immaginabile fallendo nella sua totalità. Il che è un gran peccato se si considera l’aver avuto a disposizione degli ottimi attori come protagonisti. Luca Marinelli e Linda Caridi sono infatti l’unica cosa che concede un minimo di dignità al film.
Domani abbiamo previsto di vedere sei film quindi ci aspettano momenti intensi. Continuate a seguirci e vi aggiorneremo al più presto con le nostre recensioni.
Scritto da Arianna Vietina ed Elisa Biagiarelli (originariamente pubblicato su http://peppermindsblog.it/venezia-75-6-arte-e-ricordi/ fonte immagine: stern.de)