C’era grande incertezza alla vigilia della 97esima edizione della notte degli Oscar. Ma alla fine – verso le cinque del mattino ora svizzera – l’ha spuntata, nella categoria del miglior film, Anora di Sean Baker (che ricordiamo aveva già vinto la Palma d’oro a Cannes). Lo sconfitto, annunciato, è stato Emilia Pérez che malgrado le tredici Nominations ha dovuto accontentarsi del riconoscimento, comunque importante, a Zoe Saldana, quale attrice non protagonista e a quello della canzone originale.

La nottata era iniziata con i premi tecnici e per quelli dedicati alle categorie secondarie. Ma prima dei riconoscimenti ufficiali vi è stato un omaggio cinematografico a Los Angeles (dopo gli incendi degli scorsi mesi) con una performance di Somewhere Over the Rainbow di Ariana Grande, seguita da Cynthia Erivo che hanno omaggiato, molto applaudite Il mago di Oz e l’animazione Wicked.

Per la prima volta a presentare la manifestazione è stato, senza particolari guizzi, Conan O’ Brien. Lo spettacolo è iniziato con la prima importante statuetta, consegnata da Robert Downey Jr. al miglior attore non protagonista: una categoria vinta da Kieran Culkin (fratello minore di quel Macaulay Culkin protagonista di Mamma ho perso l’aereo) per il film A Real Pain di Jesse Eisenberg.

Altro premio di tutto rispetto è stato quello vinto da Flow-Un mondo da salvare, nella sezione Miglior film d’animazione, che tra l’altro è il primo film lettone candidato ai premi Oscar e ha battuto le grandi casi di produzioni americane. Mentre il corto animato è stato vinto da All’ombra del cipresso (Dar saaye sarv), una produzione iraniana presentata a Venezia. I due autori hanno rivelato di aver ottenuto il visto d’uscita solo ieri e di esser arrivati a Los Angeles poche ore prima della cerimonia e hanno dedicato il premio a “chi lotta per le proprie battaglie interne e esterne; i nostri concittadini iraniani che soffrono”.

Per i costumi a spuntarla è stato Paul Tazewell per l’animazione Wicked e come ha ricordato, commosso, è stato il primo uomo di colore a ricevere il premio in questa categoria.

Due premi attesi, la sceneggiatura originale e non originale sono stati vinti, rispettivamente, da Anora di Sean Baker e da Conclave scritto da Peter Straughan. Baker ha ringraziato la comunità dei sex-worker e ha condiviso il premio con loro. Mentre l’inglese Straughan è salito sul palco con una coccarda gialla e blu a ricordare la guerra in Ucraina.

The Substance (il body horror con Demi Moore) ha ottenuto la prima statuetta per il trucco e l’acconciatura grazie al grande lavoro dei francesi Pierre-Oliver Persin, Stéphanie Guillon e Marilyne Scarselli. A cui è seguito un intermezzo musicale dedicato a James Bond con Margaret Qualley (l’altra bellissima protagonista di The Substance).

Il secondo premio per Anora è stato attribuito al montaggio, un riconoscimento consegnato da Darryl Hannah che ha esclamato Slava Ukraïni!, in omaggio al paese in guerra. Baker ha ringraziato e scherzato sul budget ridotto a disposizione “ho montato il film in solaio”.

La miglior attrice non protagonista è stata giudicata, con merito, come detto all’inizio, un’emozionata e incredula Zoe Saldana per Emilia Pérez, alla sua prima nomination. Altro premio tecnico è stato attribuito a Wicked per la scenografia. Mentre la leggenda Mick Jagger, accolto con una standing ovation, ha premiato la miglior canzone originale; una statuetta vinta da Emilia Pérez con El mal.

I documentari hanno visto premiati The Only Girl in the Orchestra – La storia di Orin O’Brien (per la sezione cortometraggi) e No Other Land (per il lungometraggio) che tra l’altro era stato presentato al Festival dei diritti umani di Lugano ed è visibile nei nostri cinema. “Abbiamo fatto un film insieme, palestinesi e israeliani, perché la distruzione di Gaza deve finire e gli ostaggi devono essere rilasciati, la politica estera di questo paese sta bloccando la strada”, ha detto uno dei registi.

Due premi tecnici sono stati vinti anche Dune – Parte Due per il miglior sonoro e gli effetti speciali. Mentre l’Oscar del cortometraggio è andato a I’m not a robot di Victoria Warmerdam.

La nottata si è fatta calda con i premi principali. La statuetta per la miglior fotografia è stata attribuita a The Brutalist con Lol Crawley. Mentre un riconoscimento importante, quello per il film internazionale, l’ha vinto il brasiliano Io sono ancora qui di Walter Salles. “Un premio dedicato alla donna che ha scelto di resistere sotto il regime autoritario e alle due donne straordinarie che le hanno dato la vita: Fernanda Torres e Fernanda Montenegro”, ha detto il regista.

Anche la colonna sonora – dopo la fotografia – ha visto riconosciuto, in modo forse inaspettato, il valore di The Brutalist.

Cillian Murphy, il premio Oscar per Oppenheimer, ha premiato il suo successore e cioè Adrien Brody per The Brutalist. Alla sua seconda statuetta ottenuta 22 anni dopo Il pianista. “Se il passato può insegnarci qualcosa noi possiamo imparare che c’è sempre speranza, lottiamo per ciò che è giusto e amiamoci” ha detto.

Quentin Tarantino ha quindi premiato il miglior regista di quest’anno che è stato designato Sean Baker, alla sua terza statuetta per Anora. “Se non ci fossi stato tu non ci sarebbe stata Anora” ha detto Baker al regista di Pulp Fiction. E lo stesso regista premiato ha fatto un appello per salvare i cinema indipendenti e a valorizzare le sale, dedicando il premio alla mamma che compie gli anni oggi.

Il penultimo premio è stato attribuito alla giovane protagonista di Anora. Una vittoria a sorpresa, visto che la favorita era Demi Moore. Emma Stone, che vinse lo scorso anno, ha dato il premio a Mikey Madison (classe 1999).

E, infine, il miglior film di questa edizione dell’Oscar se l’è aggiudicato Anora. Che ha fatto l’en plein: cinque statuette su sei nominations. Una produzione indipendente, vincitore della Palma d’oro a Cannes che vince anche gli Oscar.

 

Ecco i premiati

Miglior Film: Anora

Miglior Regia: Sean Baker per Anora

Miglior Attrice protagonista: Mikey Madison in Anora

Miglior Attore protagonista: Adrien Brody in The Brutalist

Miglior Attrice non protagonista: Zoe Saldana in Emilia Pérez

Miglior Attore non protagonista: Kieran Kulkin in A Real Pain

Miglior Sceneggiatura originale: Anora

Miglior Sceneggiatura non originale: Conclave

Miglior Film Internazionale: Io sono ancora qui

Miglior Scenografia: Wicked

Miglior Montaggio: Anora

Miglior Fotografia: The Brutalist

Migliori Costumi: Wicked

Miglior Trucco e acconciature: The Substance

Migliori Effetti visivi: Dune 2

Miglior Sonoro: Dune 2

Miglior Colonna sonora originale: The Brutalist

Miglior Canzone Originale: “El Mal” – Emilia Pérez

Miglior Film d’animazione: Flow

Miglior Documentario: No Other Land

Miglior Cortometraggio: I’m Not a Robot

Miglior Cortometraggio documentario: The Only Girl in the Orchestra

Miglior cortometraggio d’animazione: In the Shadow of the Cypress