Anno 2020 – I gladiatori del futuro è un viaggio folle nel mondo del cinema post-apocalittico a basso budget, ed è esattamente tanto assurdo quanto il titolo lascia intendere. Diretto da Joe D’Amato, al secolo Aristide Massaccesi, (sotto lo pseudonimo di David Hills, probabilmente per non farsi riconoscere) e George Eastman, prodotto durante l’età d’oro del cinema exploitation italiano. Il film cerca di mescolare la grinta distopica con lo spirito di uno spaghetti fantawestern e lo fa nel modo più gloriosamente caotico e maldestro possibile.

La trama (o quello che che abbiamo capito)
La storia si svolge in un mondo devastato da una guerra atomica, anche se l’ambientazione in realtà sembra il Lazio. Seguiamo un gruppo di guerrieri a petto nudo conosciuti come i Gladiatori del Texas. Questi sudatissimi eroi, muniti di armi improvvisate e pettinature discutibili, vagano per un paesaggio desolato proteggendo i deboli e combattendo le forze del male, guidati da un giuramento d’onore suggellato da una catenina che indossano orgogliosamente.

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