Discriminazione. Una parola che ci è tanto avversa e che pur fa parte in maniera   imprescindibile, sembra, della nostra società. Oggi nel 2017 ancora si riempiono le cronache dei giornali con avvenimenti, episodi e guerre, nati sulla base di una presunta legittima superiorità. Sia essa di genere, etnia o credo.

È così difficile comprendere chi non ci assomiglia in tutto e per tutto? Un’amica, proprio stamani, mi manda un messaggio su facebook e mi chiede: come si può fare a riformare un sistema gestito in toto da analfabeti funzionali? Perché io sono circondata!

Analfabeti funzionali. Oddio, ma cosa significa di preciso? Perché così su due piedi non ne ho ricordo. Allora, come ormai abituati a fare un po’ tutti, mi avvalgo dell’amico Wikipedia e cito testualmente «con il termine analfabetismo funzionale si intende l’incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana. L’analfabetismo funzionale si concreta quindi nella incapacità di comprendere, valutare e usare le informazioni a disposizione nell’attuale società».

Incapacità di comprendere e valutare le informazioni a disposizione nell’attuale società. In questo caso forse mi tocca essere d’accordo con la mia amica: siamo circondati! Perché se così non fosse non leggeremmo più di omofobia, violenza sulle donne, guerra, discriminazione razziale, discriminazione del diverso. Non sarebbe logicamente possibile, in quanto la storia ci offre tutti gli elementi necessari a comprenderne la perfetta incongruenza e inutilità.

Ma tant’è, esiste anche l’analfabetismo funzionale.

E allora è necessario alfabetizzare. Funzionalmente sia chiaro. Ovvero raccontare la storia e le storie di tanti o degli uni per sensibilizzare l’essere umano. Per sensibilizzarci. Ecco perché il cinema ha una funzione che mi piace definire sociale.

In questo numero di cinemany si raccontano storie che ci appartengono, che fanno parte della storia dell’umanità, che invitano, una volta ancora, a calarci nei panni di chi è diverso. Ma diverso da chi? Per usare una citazione cinematografica.

Vale la pena chiederci anche questo.

Come sempre non mi resta che sdoganare il nostro motto. Cinemany: girala come vuoi. ma leggila.

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